Project Description

Allattamento al seno: 6 consigli per le neomamme

Allattare è facile,ma quando insorgono dei dubbi,o non si sa bene cosa fare, è sempre meglio chiedere consiglio ad una persona esperta, come la tua Ostetrica di fiducia. Ecco svelate le problematiche più comuni che riscontrano le mamme durante l’allattamento:

1) Allattamento insufficiente

Capita di frequente che, arrivate alla sesta settimana di allattamento, le mamme decidano di sospendere l’allattamento al seno perchè non hanno abbastanza latte. Tuttavia si tratta spesso di una percezione soggettiva, o di errori commessi nella gestione dell’allattamento. Con piccoli questi accorgimenti è possibile affrontare con maggiore consapevolezza il periodo dell’allattamento:
–  il completo svuotamento della mammella, stimola la secrezione lattea; al contrario, il ristagno prolungato di latte all’interno dei lobuli tende ad inibirla. Il timore di molte mamme, secondo cui attaccare spesso il bambino porta al rapido esaurimento del latte, risulta quindi ingiustificato.
–  la sensazione di pienezza del seno, il desiderio di contatto del bambino, la durata della poppata non sono segnali affidabili di una produzione regolare di latte. La migliore indicazione resta il monitoraggio del peso del bambino, che deve aumentare con regolarità, secondo le indicazioni del pediatra di fiducia.

2) Crescita ponderale non regolare

Quando il peso del bambino non aumenta in modo regolare è consigliato:

–  chiedere il parere di un’Ostetrica qualificata per valutare la gestione dell’allattamento, l’attaccamento e la posizione del bambino e la frequenza delle poppate,

–  valutare l’utilizzo di un tiralatte per stimolarne ulteriormente la produzione, ed eventualmente utilizzare il latte ricavato per integrare il normale allattamento al seno.

3) Dolore al seno o al capezzolo

–  La causa più comune dei dolore al capezzolo è il posizionamento. Se il bambino continua ad attaccarsi al seno in modo scorretto, e cioè succhia soltanto il capezzolo senza prendere in bocca la maggior parte dell’areola, è possibile avvertire un po’ di fastidio durante le poppate. Probabilmente si formeranno delle ragadi in pochissimo tempo ed in queste situazioni può essere utile consultare un’ostetrica o il medico, ma ricordate che è una situazione che si può superare e risolvere.

–  Se il seno duole e soffrite di sintomi simili a quelli dell’influenza, febbre, brividi, arrossamento o masse palpabili nel seno o chiazze rosse sul seno, probabilmente avete la mastite, cioè un’infezione. Se avete uno qualsiasi dei sintomi precedenti, chiamate il medico. Dopo aver diagnosticato la mastite, il medico può curarla facilmente con gli antibiotici in modo che non si debba sospendere l’allattamento.

4) Che si tratti di “lingua legata”?

– Circa un bambino su dieci ha il frenulo linguale corto (anchiloglossia), fattore che talvolta può causare dolore al capezzolo e alla mammella, oltre che influenzare l’assunzione di latte.
– Il vostro medico di famiglia è in grado di indirizzarvi verso la clinica più adatta per la diagnosi ed il trattamento del frenulo linguale corto. I neonati sono in grado di riprendere l’allattamento subito dopo l’operazione e le madri traggono un immediato sollievo dal dolore.

5) Mastite

– La mastite non infettiva è causata da dotti lattiferi bloccati, e spesso la situazione può essere risolta senza la necessità di un trattamento antibiotico grazie alla valutazione di uno specialista nell’allattamento al seno.
– La mastite infettiva richiede invece un trattamento antibiotico. Si può manifestare con una fessura al capezzolo infetto e dolori che non migliorano nell’arco di 12-24 ore. È indispensabile che la madre continui ad allattare durante il corso del trattamento

– Se non vi è alcun miglioramento dopo le 48 ore, si deve considerare la possibilità di un ascesso mammario ed è consigliabile una visita urgente con il medico di famiglia.

6) Mental Health

Spesso si dice che le madri che hanno problemi di salute mentale debbano sospendere i loro farmaci o evitare l’allattamento al seno. In realtà sono pochi i farmaci o gli interventi chirurgici che richiedono di interrompere l’allattamento, e se si consiglia di farlo, è necessario il supporto di un medico specialista.
Sappiamo che rinunciare ad allattare al seno aumenta il rischio di depressione post-natale. Le madri che vorrebbero, ma non sono in grado di allattare al seno i loro bambini, e le madri con problemi di allattamento al seno, sono a rischio di implicazioni per la salute sia propria che del bambino.

 

Le possibilità di ricevere un aiuto per approcciarsi nel migliore dei modi all’allattamento al seno sono diverse,anche a seconda del luogo di residenza. Alla dimissione dall’ospedale si può chiedere indicazioni più precise al pediatra dell’ospedale o agli operatori che hanno assistito la mamma durante la degenza. Una volta a casa ci si può rivolgere al proprio consultorio o, laddove attivo, all’ambulatorio dedicato all’allattamento al seno. Il pediatra di famiglia , già prima delle dimissioni o subito dopo, sarà figura di riferimento per mamma e bambino. Un’altra possibilità sono le associazioni presenti sul territorio e i gruppi di auto-aiuto composti da mamme formate e disponibili a dare consiglio o sostegno. O più comodamente è possibile in pochi minuti prenotare una visita direttamente a domicilio presso un centro medico specializzato.

l prezioso supporto di un’Ostetrica che viene direttamente a casa può essere un grande aiuto per la neo-mamma.

Fonte

Salute.gov – Ministero della Salute