Project Description

Insufficienza Venosa – Le 7 Cose Fondamentali da Sapere

1 – Cos’è l’insufficienza venosa

Le arterie sono quei canali che trasportano il sangue dal cuore al resto del corpo. Le vene riportano il sangue al cuore dal resto del corpo. Le vene trasportano sangue che scorre a bassa velocità e sono dotate di valvole, necessarie ad impedire al sangue di fluire all’indietro.
Quando il sangue nelle vene ha difficoltà a rientrare dagli arti al cuore, si verifica una condizione conosciuta come insufficienza venosa. In questa condizione, il sangue non scorre correttamente verso il cuore, e si accumula invece nelle vene, soprattutto degli arti inferiori, ossia delle gambe.

2 – Le Cause

Diversi fattori possono contribuire all’instaurarsi di un’insufficienza venosa, anche se le cause più comuni sono la presenza di coaguli di sangue (trombosi venosa profonda) o le vene varicose.
Anche se si ha una storia familiare di insufficienza venosa, ci sono delle semplici manovre che si possono attuare per ridurre le probabilità di sviluppare la condizione.
Nelle vene sane, vi è un flusso continuo di sangue dagli arti verso il cuore e le valvole nelle vene degli arti inferiori hanno il compito di prevenire il reflusso del sangue.
L’insufficienza venosa è provocata dalla presenza di coaguli di sangue oppure da vene varicose
Le cause più comuni di insufficienza venosa sono una storia pregressa di trombosi e la presenza di vene varicose. Quando il flusso del sangue attraverso le vene viene ostruito, come avviene nel caso di un coagulo di sangue, il sangue che si accumula al di sotto del coagulo può portare all’insufficienza venosa. Nelle vene varicose invece, le valvole sono spesso mancanti o danneggiate e il sangue refluisce quindi dalle valvole danneggiate. In caso di debolezza muscolare, il mancato contributo dei muscoli delle gambe, che normalmente comprimono il sangue in avanti, contribuisce ulteriormente all’insufficienza venosa.

insufficienza venosa e sedentarietà

3 – I fattori di rischio

L’insufficienza venosa è più comune nelle donne che negli uomini. Secondo il Medical Center dell’Università di Chicago, è anche più probabile che si verifichi nelle donne tra i 40 ei 49 anni e negli uomini tra 70 e 79 anni. Altri fattori di rischio, oltre al sesso, includono:

  • Trombosi
  • Vene varicose
  • Obesità
  • Gravidanza
  • Fumo
  • Cancro
  • Debolezza muscolare, lesione agli arti inferiori, traumi
  • Flebite (rigonfiamento di una vena superficiale)
  • Familiarità per l’insufficienza venose
  • Vita sedentaria ( stare seduti o in piedi per lunghi periodi di tempo senza muoversi può causare un aumento della pressione nelle vene delle gambe e aumentare il rischio)

4 – I sintomi

I sintomi dell’insufficienza venosa includono:

  • gambe o caviglie gonfie (edema)
  • dolore che peggiora quando ci si alza e si riduce quando si alzano le gambe
  • crampi alle gambe
  • dolore, pulsazioni o una sensazione di pesantezza alle gambe
  • prurito
  • debolezza agli arti inferiori
  • ispessimento della pelle di gambe e/o caviglie
  • variazioni in colore della pelle, soprattutto attorno alle caviglie
  • ulcere alle gambe
  • vene varicose
  • sensazione di pressione ai polpacci

 

5 – Come si fa Diagnosi di Insufficienza Venosa?

Il medico esegue una visita completa e raccoglie la storia clinica per capire se vi possa essere il sospetto di un’insufficienza venosa. Possono anche essere prescritti alcuni esami del sangue ed esami diagnostici quali ad esempio l’ecocolordoppler degli arti inferiori, che possono confermare la diagnosi e individuare la fonte del problema.
E’ importante distinguere l’insufficienza venosa dalle altre condizioni che possono portare a sintomi similari, ad esempio le dermatiti da stasi, la cellulite batterica, le dermatiti da contatto e certi casi di carcinoma della cute.

L’ecocolordoppler

L’ecocolordoppler è uno strumento fondamentale nella diagnosi differenziale dell’insufficienza venosa. L’esame valuta infatti la velocità e la direzione del flusso sanguigno nelle arterie e nelle vene. Il medico applica un po ‘di gel sulla pelle e appoggia un piccolo dispositivo portatile (trasduttore) nella zona dove passa il vaso sanguigno da valutare. Il trasduttore utilizza onde sonore che rimbalzano producono le immagini del flusso sanguigno che si possono visualizzare, insieme ai relativi dati quantitativi sull’ecografo.

Chirurgia Vascolare

6 – Come si tratta l’insufficienza venosa?

Il trattamento dipenderà da molti fattori, tra cui la causa scatenante, lo stato di salute e la storia medica. Il medico, generalmente uno specialista in Chirurgia Vascolare, prenderà in considerazione anche una serie di altri fattori, tra cui :

 

  • Gli specifici sintomi
  • L’età della persona affetta
  • La gravità dell’insufficienza venosa
  • L’individuale tolleranza ai farmaci
  • I rischi individuali associati ad un eventuale intervento chirurgico

La prima cosa da fare in caso di insufficienza venosa, sarà correggere lo stile di vita così da ridurre i rischi. Questi cambiamenti sono generalmente mirati alla riduzione dei fattori di rischio principali tra cui la sedentarietà, il sovrappeso ed il fumo.
Tra le ulteriori strategie atte a trattare l’insufficienza troviamo anche quelle mirate al miglioramento del flusso sanguigno, come ad esempio:

  • Mantenere le gambe elevate quando possibile
  • Indossare calze a compressione per esercitare pressione sulla parte inferiore delle gambe
  • Tenere le gambe non incrociate quando si è seduti
  • evitare di stare fermi troppo a lungo – bisognerebbe sempre muoversi di tanto in tanto. Questo vale sia per chi sta seduto a lungo, sia per chi passa diverse ore fermo, in piedi
  • non stare troppo a lungo in condizioni ambientali che stimolano la vasodilatazione (esempio bagno caldo, ambienti caldi e umidi, ecc)
  • Allenarsi regolarmente
  • l’assunzione di farmaci o l’applicazione di creme vasoprotettive e decongestionanti

Oggigiorno, vi sono anche una serie di consigli forniti anche da specifici gruppi di supporto online, dedicati a chi soffre di patologie a carico del sistema vascolare, come ad esempio il “Your vascular disease support group and discussion community

Tra I primi trattamenti prescritti dai medici per l’insufficienza venosa c’è la calza a compressione. Queste speciali calze elastiche esercitano una pressione continua sulla caviglia e sulla parte inferiore della gamba. Aiutano a migliorare il flusso sanguigno e possono ridurre il gonfiore delle gambe. Le calze a compressione sono disponibili in una vasta gamma di gradazioni di compressione. Il medico potrà aiutare a decidere qual’è il miglior tipo di calza compressiva per il trattamento.
Ci sono anche una serie di farmaci che possono aiutare chi soffre di questa condizione. Questi includono:

  • I diuretici: farmaci che assorbono l’eccesso di liquidi dal corpo e ne stimolano l’espulsione da parte dei reni
  • Gli anticoagulanti ed i profibrinolitici: farmaci che fluidificano il sangue e riducono il rischio di trombosi
  • Farmaci che aumentano il tono delle pareti venose, detti flebotonici

Scleroterapia
Questo metodo di trattamento è generalmente riservato all’insufficienza venosa avanzata e viene utilizzata per distruggere le vene piccole e medie. Nella scleroterapia, una sostanza chimica, detta sclerosante, viene iniettata nella vena danneggiata, otturandola, così che non sia più in grado di trasportare il sangue. Il sangue tornerà al cuore attraverso altre vene e la vena danneggiata verrà riassorbita dal corpo.

Chirurgia
Nei casi più gravi di insufficienza venosa, quando si iniziano a presentare ulcere cutanee, alterazioni rilevanti della cute e dolore invalidante alle gambe, il chirurgo vascolare può dare indicazione all’intervento chirurgico che può prevedere:

  • La riparazione chirurgica di vene e/o valvole compromesse
  • L’ asportazione della vena danneggiata (l’intervento più comune è la safenectomia)
  • La legatura delle vene varicose mediante chirurgia endoscopica minimamente invasiva
  • Il Bypass Venoso, generalmente riservato ai casi gravi, coinvolgenti la coscia ed in cui ogni altro approccio ha fallito.
  • Laserterapia – trattamento relativamente nuovo che non comporta tagli chirurgici. Utilizza il laser, rilasciato da un catetere inserito in vena sotto guida ecografica, per chiudere la vena danneggiata.
  • Ablazione mediante catatere – generalmente riservata ai casi più seri. Questo è un intervento chirurgico in cui si accede alla vena mediante un piccolo taglio (generalmente appena sopra al ginocchio), e sotto guida ecografica, si inserisce un catetere che con energia a radiofrequenza scalda la parete del vaso, chiudendolo. Il risultato è che il sangue troverà naturalmente una “via alternativa”, andando a scorrere in una vena sana.

7 – Come si previene l’insufficienza venosa?

Soprattutto se si ha una storia familiare di insufficienza venosa, è utile mettere in pratica per tempo delle buone regole e abitudini per ridurre il rischio di sviluppare la condizione, tra cui trovano particolare rilievo le seguenti:

  • Non sedersi o stare in piedi in una posizione fissa per lunghi periodi di tempo
  • Alzarsi e spostarsi frequentemente
  • Non fumare e se si fuma, smettere
  • Fare regolare esercizio fisico
  • Mantenere un peso corporeo sano