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Manipolazione del Piede: a Cosa Serve la Fisiokinesiterapia del Piede

Articolo a cura del Dott. Matteo GeluardiPodologo del Team MEDELIT Milano

La fisiokinesiterapia (FKT) è la pratica che si occupa della riabilitazione motoria del paziente. Attraverso l’intervento manuale diretto di un professionista del settore e attraverso il movimento permette di curare, acquisire e recuperare la funzionalità di arti, articolazioni e muscoli, venuta a mancare per eventi congeniti o acquisiti.

“Kinesi” significa movimento, e proprio i meccanismi di questo movimento permettono la stimolazione del sistema nervoso e muscolare, mirando a raggiungere la riabilitazione della parte interessata per ripristinare la forza e l’elasticità articolare e muscolare.

Le Applicazioni della Fisiokinesiterapia del Piede

La fisiokinesiterapia (FKT) del piede si approccia in tre modi:

  • Passiva (solitamente applicata nella fase iniziale di un protocollo riabilitativo) sono esercizi e mobilizzazioni articolari effettuate da un professionista senza il reclutamento muscolare del paziente.
  • Attiva, si avvale invece della sua partecipazione diretta.
  • Attiva assistita, fonde i due approcci permettendo al professionista di lavorare sinergicamente al paziente. Quest’ultima, solitamente, viene eseguita quando non è presente una totale autonomia nei movimenti, ma per il paziente è arrivato il momento di iniziare a muoversi da solo.

Quando Ricorrere alla Manipolazione del Piede

Le applicazioni sono molteplici, oltre ad intervenire sui disturbi muscolo scheletrici, praticamente qualunque evento traumatico può essere approcciato con la FKT. Questa terapia viene utilizzata in caso di malattie (ad esempio artrite reumatoide), dolore acuto e cronico, traumi di varia natura (ad esempio fratture, lussazioni, distorsioni, tendiniti), riabilitazione post-operatoria (associata alla riabilitazione propriocettiva).

manipolazione del piede - podologo a Milano

Le Fasi

Nella fase passiva vi è la presa di contatto del piede con movimenti in senso disto-prossimale favorendo il ritorno venoso e atti a scaldare il piede. Successivamente si procede alla mobilizzazione di tutte le strutture articolari singolarmente (decoaptazione e flessione plantare dell’articolazione metatarso-falangea, oscillazione delle teste metatarsali, mobilizzazione dell’articolazione di Lisfranc e della medio-tarsica, mobilizzazione dell’articolazione astragalo-calcaneare e della tibio-tarsica). La mobilizzazione delle strutture articolari stimola le capsule a produrre sinovia, utile nel “lubrificare” le stesse facilitando il movimento dell’articolazione interessata.
Nella fase attiva il paziente mobilizzerà il piede mediante l’ausilio dei muscoli estrinseci ed intrinseci compiendo movimenti di dorsiflessione e plantaflessione, inversione ed eversione, apertura a ventaglio delle dita e chiusura delle dita.

L’Ultima Fase

Nell’ultima fase, attiva assistita, il paziente compirà gli stessi movimenti della fase attiva a cui verrà posta una resistenza da parte del professionista. La fase attiva e la fase attiva assistita mirano al rinforzo delle strutture muscolari estrinseche ed intrinseche del piede al fine di renderne efficaci i movimenti.

La conseguenza diretta di un buon trattamento riabilitativo di rinforzo, è naturalmente la fatica. Molto importante è individuare la corretta cadenza delle sedute in base all’età del paziente, alla qualità della sua vita e alla confidenza con altre attività sportive. In massima parte vengono suggerite dieci sedute.

A Milano è possibile prenotare il servizio di manipolazione del piede direttamente a domicilio con il Dott. Geluardi.