Project Description

Quanto è in Salute il Tuo Intestino? 5 Test da Fare a Casa

Siamo così abituati a recepire notizie riguardo i diversi disturbi digestivi e i problemi di microbioma, che sorge spontaneo domandarsi quanto sia sano il nostro stomaco. Dopotutto, lo stato dell’intestino può influenzare notevolmente il nostro sistema immunitario, il rischio di malattie croniche, le allergie, le reazioni autoimmuni, le intolleranze alimentari e anche il peso corporeo – tra le innumerevoli altre cose!

Una serie di test professionali, effettuabili anche a casa, può aiutarci a diagnosticare la permeabilità intestinale; la SIBO (una crescita esagerata di batteri) e altre forme di disbiosi; le infezioni da batteri e da parassiti; la digestione inefficiente di grassi, di proteine e/o di carboidrati; e, naturalmente, le malattie dell’intestino come la malattia diverticolare, la colite ulcerosa e la malattia celiaca.

Certamente, nel caso si presentino problemi di salute gravi, è assolutamente necessario consultare un medico generale o uno specialista gastroenterologo. Tuttavia, qualora siate semplicemente curiosi di sapere come vanno le cose lì “dentro” e di capire la differenza accettabile, buono e fantastico, fortunatamente ci sono alcuni test che si possono fare a casa per valutare lo stato della salute intestinale e vedere se indicano qualche problema. Solo un avvertimento: dovrai osservare le tue feci, molto spesso!

1 – Test del Tempo di Transito

Facciamo riferimento al Tempo di Transito per indicare il tempo necessario prima che il cibo che mangiamo venga digerito dal nostro sistema e poi eliminato attraverso le feci. Questo tipo di test può essere utile per diagnosticare la stitichezza, spesso dovuta a uno squilibrio della flora intestinale, a una dieta a basso contenuto di fermenti, o un’anomalia del tempo di transito. Quest’ultimo è spesso indice di un mal assorbimento del cibo e di alcune malattie, tra le quali il morbo di Crohn.

Come Funziona il Test:

Se ci troviamo dal medico dovremmo assumere delle pastiglie visibili con radiografia per verificare il transito, ma è possibile condurre il test anche a casa, assumendo alimenti facilmente identificabili nel movimento intestinale. Tra questi:
semi di sesamo (un cucchiaino o un cucchiaio, mescolato in bicchiere di acqua da bere tutto);
chicchi di mais (mangiare una tazza di chicchi di mais cotti, almeno un’ora prima degli altri cibi);
barbabietole rosse (una tazza di cotta, cruda o grattugiata da mangiare da sola).

Dopo di che, occorre semplicemente prendere nota dell’ora in cui mangiamo uno di questi cibi e aspettare finché non si verificherà il movimento intestinale. Un transito è considerato ottimale quando si verifica nell’arco di 12 o 48 ore. Oltre le 72 ore, può essere sintomologia di costipazione e possibili patologie intestinali. Tuttavia, alcuni cibi impiegheranno minore o maggior tempo, a secondo delle fibre e del contenuto di acqua, quanto si è idratati e altri fattori. Sarà necessario quindi ripetere il test almeno 3 volte durante diversi momenti della giornata, per avere una statistica sul tempo di transito!

visita gastroenterologica
intestino

2 – Scala delle Feci di Bristol

Un metodo noto per valutare la salute del nostro intestino è la Scala delle Feci di Bristol. Si tratta di un supporto visivo attraverso il quale vengono classificate le feci in 7 diverse categorie, sviluppato nel 1990 da ricercatori dell’Università di Bristol per aiutare a distinguere i movimenti intestinali anomali da quelli sani.

I movimenti intestinali che corrispondono al:
Tipo 1 indicano problemi di costipazione dovuti alla mancanza di fibre (come il tentativo di una dieta a zero carboidrati), ai livelli bassi di batteri intestinali benefici o all’assunzione recente di antibiotici.
Tipo 2 può essere un sintomo della sindrome dell’intestino irritabile e può anche essere associato a emorroidi, ragadi anali e stitichezza cronica a lungo termine.
Tipo 3 è considerato normale, ma in alcuni casi può indicare stitichezza latente e alcuni dei problemi associati al Tipo 2.
Tipo 4 è ottimale!
Tipo 5 è considerato normale per le persone con due o tre movimenti intestinali al giorno, ma può anche indicare una digestione incompleta del cibo (specialmente se sono visibili particelle alimentari) o quantità insufficienti di fibre e altri carboidrati che alimentano la flora intestinale.
Tipo 6 suggerisce un tempo di transito intestinale anormalmente veloce e può essere il risultato di uno stress eccessivo, l’uso di lassativi o certi disturbi intestinali.
Tipo 7 è la classica diarrea – il risultato di malattie di origine alimentare, d’influenza, di morbo di Crohn e di estrema irritazione intestinale.

Occorre tenere presente, quindi, che riscontrare frequentemente feci che corrispondono a Tipo 1 o 2 e Tipo 6 o 7 può indicare un problema che dovrebbe essere esaminato con ulteriori test o con l’aiuto di uno specialista della salute dell’intestino!

3 – Ispezione Visuale

Oltre a controllare i movimenti intestinali con la scala delle feci di Bristol, ci sono altri indicatori visivi che possono dirci molto sulla salute dell’intestino, tra questi:

  • Feci galleggianti: solitamente causate da gas indotti dalla dieta, ma anche da un’infezione intestinale, dall’intolleranza al lattosio, dalle malattie pancreatiche, dalle malattie della cistifellea e da alcune altre condizioni di salute. Se non sono presenti altri sintomi le feci galleggianti solitamente non indicano un problema. Se vengono invece accompagnate da disturbi gastrointestinali o da altri segni di disbiosi intestinale, o quando sono estremamente ricorrenti, potrebbero indicare una malattia sottostante o uno squilibrio del microbo intestinale.
  • Particelle alimentari non digerite: quando compaiono delle particelle alimentari evidenti nelle nostre feci, le cause possono essere diverse, sia innocue sia che potrebbero indicare un problema potenziale. Generalmente, non masticare abbastanza bene, bere grande quantità di liquidi mentre si mangia, mangiare troppo velocemente e consumare alimenti difficili da digerire (come piccoli semi, noci, mais e la pelle dura di alcuni tipi di frutta e verdura) può portare alla visione di particelle alimentari indesiderate.

Ma il cibo non digerito può anche suggerire un’infiammazione intestinale, scarso assorbimento, basso acido cloridrico nello stomaco, carenza di escrezione enzimatica nel pancreas e altre condizioni più gravi. Ogni volta che il cibo non digerito compare nelle nostre feci, è una buona idea trovare la radice del problema e, cioè, parlare con il medico!

4 – Frequenza del Movimento Intestinale

Oltre ai test sopra citati, anche la frequenza del movimento intestinale può dirci molto sullo stato della nostra salute intestinale. Sebbene non esista un numero specifico e ideale di movimenti intestinali che ogni persona dovrebbe avere in un giorno (il “numero ideale” può cambiare molto a seconda della dieta di una persona), una frequenza compresa tra tre volte al giorno e tre volte a settimana è generalmente considerata buona. Più o meno frequente di questo potrebbe indicare problemi di scarso assorbimento o costipazione. Se ti trovi all’estremità del limite, potrebbe voler dire che è ora di aumentare l’assunzione di verdura!

5 – Lista dei Sintomi

Un altro modo semplice per capire l’eventualità di disordini intestinali è riconoscere i sintomi che suggeriscono una salute digestiva anormale. Se si verificano alcuni dei seguenti sintomi, specialmente se più di uno e se in maniera forte, è molto probabile che si tratti di un disturbo intestinale sottostante:

  • Gas, gonfiore ed eruttazione dopo i pasti;
  • Feci molto frequenti;
  • Stitichezza e diarrea alternate;
  • Cibo non digerito nelle feci;
  • Indigestione e bruciore di stomaco;
  • Alito cattivo;
  • Sensibilità alimentare cronica;
  • Muco nelle feci;
  • Dolore o tensione durante il movimento intestinale

Cosa Fare?

Cosa fare quindi se questi test suggeriscono che la nostra salute intestinale non è esattamente in buono stato? Innanzitutto possiamo prendere misure dietetiche e cambiare stile di vita per prenderci cura del nostro intestino. Tra questi rimedi sono inclusi dormire abbastanza, ridurre lo stress e prendere misure specifiche per curare la Sindrome dell’Intestino Permeabile, consumare molta fibra per aiutare ad alimentare la flora benefica ed evitare cibi e sostanze che possono danneggiare il nostro microbioma.
Se sembra che si tratta di una condizione più seria (come il morbo di Crohn o un’infezione), i test professionali da parte di uno specialista della salute dell’intestino, possono aiutarci a identificare il problema e capire quale sia il piano di azione migliore.