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Intestino e salute: può l’intestino renderci malati?

Un intestino in cui convivano diversi microbi – batteri, virus e funghi – è essenziale per una mente ed un corpo sani.

Studi recentissimi dimostrano che la nostra dieta moderna, l’uso eccessivo di antibiotici e l’ossessione per la pulizia danneggiano la diversità dei microbi che vivono nelle nostre viscere, contribuendo ad una serie di condizioni tra cui depressione, sclerosi multipla, obesità ed artrite reumatoide.

I microbi vivono nelle nostre viscere, nei fluidi corporei, nelle cavità e sulla nostra pelle. Per ognuna delle nostre cellule umane, c’è almeno uno di loro. In un adulto medio arrivano a pesare fino a 1-2kg, quasi quanto il nostro cervello. Collettivamente, essi sono chiamati microbioma umano.

Solo pochi microbi causano malattia, mentre la maggior parte di essi sono benefici e vivono in pacifica convivenza nei nostri corpi.

Abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi. E se i nostri microbi non sono sani, non lo siamo neanche siamo noi.

Microbioma e dieta

Un microbioma sano protegge contro l’obesità, le allergie ed alcuni tipi di malattie, fornendo energia per se stessi e sostanze utili per noi. Queste particolari sostanze chimiche influenzano lo stato psicologico, l’appetito, il metabolismo, l’infiammazione ed il sistema immunitario.

Il professor Tim Spector del King College di Londra sostiene che le variazioni nel microbioma spiegano, in gran parte, il motivo per cui i nostri bambini sono sempre più grassi e perché alcuni individui acquistino più peso rispetto ad altri pur seguendo la stessa dieta.

Non vi è alcuna prova che consumiamo più calorie o facciamo molto meno attività rispetto alle generazioni precedenti, ma gli individui di tutto il mondo sono sempre più grassi, e questo dipende dalla diversa condizione del nostro intestino.

Il microbioma intestinale è in gran parte influenzato dalla dieta e dall’ambiente. Il prof. Spector spiega che la dieta migliore è una dieta varia, che preveda un buon apporto di fibre e verdure, tra cui i carciofi, porri, cipolle ed aglio.

I polifenoli, presenti in alimenti come noci, semi, caffè, cioccolato fondente, vino rosso, olio d’oliva e frutti di bosco, sono utilizzati dai microbi come fonte di energia, con benefici effetti sulle cellule immunitarie umane. Gli alimenti che nutrono il microbioma sono chiamati prebiotici, e gli alimenti che contengono i microbi reali, come lo yogurt ed il latte fermentato (kefir), sono chiamati probiotici. I cibi fermentati, come crauti, kimchi e miso, sono combinazioni di probiotici e prebiotici.

Sistema Immunitario e Intestino

Un team internazionale di scienziati sta studiando campioni di feci di persone con malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide. Gruppi batterici isolati e introdotti nei roditori, hanno innescato lo sviluppo di artrite in animali precedentemente sani.

Il professor Michael Dustin, dell’Università di Oxford, afferma che il rischio di sviluppare l’artrite reumatoide è associato alla predisposizione genetica ed ai fattori ambientali. “Ma è molto più facile di modificare il microbiota che cambiare i tuoi geni” afferma il professore.

Diarrea e intestino

Le variazioni del microbioma intestinale possono essere molto pericolose. Persone trattate per un lungo periodo con antibiotici possono sviluppare una forma di diarrea molto pericolosa. In questo caso si può interviene con trapianti fecali, ed è possibile per il paziente ritornare ad una vita serena e tranquilla.

Sclerosi multipla e intestino

Molte persone convivono con la sclerosi multipla (SM), una condizione neurologica che può causare problemi di visione, equilibrio, sensibilità e movimento. I ricercatori hanno scoperto delle diversità nel microbioma intestinale di persone con SM, e questi cambiamenti sembrano essere legati a cambiamenti nella loro difesa immunitaria.

Inoltre è stato anche dimostrato che il trattamento farmacologico della sclerosi multipla ha un impatto sul microbioma intestinale.

Il dottor David Schley della MS Society afferma che: “Recenti studi i sui topi hanno confermato che i microbi intestinali possono influenzare i sintomi della sclerosi multipla. Avremmo bisogno però di ulteriori accertamenti prima di poter formulare raccomandazioni più precise su eventuali modifiche da apportare al proprio stile di vita o alla dieta. ”

Depressione e intestino

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è la principale causa di disabilità in tutto il mondo.

Quindi, c’è un vivo di interesse per il ruolo del microbioma intestinale nella prevenzione e nel trattamento di questa patologia. Il professor John Cryan dell’ University College Cork dice: “Ora sappiamo che una buona salute del nostro cervello dipende da una buona salute intestinale.

Il microbioma intestinale influisce su ogni aspetto del funzionamento del cervello e del comportamento umano. Gli studi hanno dimostrato che i topi in cui sono stati rilevati alti livelli di bifidobatteri nell’intestino resistono allo stress meglio di quelli che presentavano livelli bassi di batteri. E sembra che per gli esseri umani valga lo stesso meccanismo”.

Le previsioni sui prossimi anni

Gli studi sul rapporto tra i batteri intestinali ed il nostro sistema cerebrale sono solo agli inizi, ma le raccomandazioni sull’adottare uno stile di vita sano restano sempre un ottimo strumento di prevenzione. L’efficacia della gran parte dei probiotici venduti attualmente in commercio non è al momento dimostrabile, vista la difficoltà di sopravvivenza dei batteri agli acidi contenuti nello stomaco.

In ogni caso gli studiosi sono fiduciosi del fatto che, entro i prossimi cinque anni, sapremo molto di più sulle caratteristiche dei batteri e saremo in grado di testare il nostro microbiota personale e di integrarne le carenza. “Sarà in pratica come tenere il vostro colesterolo controllato”, prevede il professor John Cryan .

Fonte
The Microbiome and Musculoskeletal Conditions of Aging: A Review of Evidence for Impact and Potential Therapeutics