Lo Studio

Alcuni neuroscienziati hanno studiato gli effetti dell’agopuntura sul cervello. Le ricerche sono state condotte usando le scansioni cerebrali per verificare se l’agopuntura innesca un colpo di endorfina nello stesso modo in cui lo fanno i placebo. Gli studiosi hanno sperimentato sia l’agopuntura reale che quella placebo (usando aghi retrattili in punti non di agopuntura), quindi hanno scansionato il cervello usando le scansioni PET. Attraverso di queste non sono state osservate direttamente le endorfine, ma sono stati rilevati i recettori degli oppioidi presenti sulla superficie delle cellule nervose nel cervello, che queste molecole prendono di mira. Quando “bloccati” dalle endorfine (o altre molecole di oppioidi come la morfina), impediscono alla cellula di inviare segnali di dolore. Nell’esperimento, un calo del numero di recettori liberi o sbloccati nel cervello dei pazienti avrebbe mostrato che le endorfine erano state rilasciate.

I Risultati

Dopo una singola sessione di agopuntura, oltre a un ciclo di trattamento di un mese, entrambi i gruppi di pazienti hanno riportato una riduzione analoga del dolore. Nel gruppo placebo, le scansioni PET hanno effettivamente mostrato un minor numero di recettori degli oppioidi liberi nelle aree del cervello associate alla regolazione del dolore, suggerendo che il loro sollievo dal dolore era causato dalle endorfine. I ricercatori si aspettavano che nel vero gruppo di agopuntura avrebbero visto qualcosa di simile. Invece, videro il contrario. Entro 45 minuti dalla sessione di aghi, il numero di recettori degli oppioidi liberi nel cervello dei pazienti non è diminuito; è aumentato. Qualunque cosa stesse facendo l’agopuntura, non funzionava come un placebo.

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Dolore e Agopuntura

I ricercatori ritengono che, anziché rappresentare un calo dei livelli di endorfine, i risultati rivelano un aumento del numero complessivo di recettori. Altri ricercatori hanno scoperto che la stimolazione dei neuroni isolati (cellule nervose) provoca direttamente l’espressione di recettori extra-oppioidi sulla superficie di tali cellule. È stato quindi ipotizzato che la stimolazione dei nervi dei pazienti con aghi per agopuntura potrebbe avere un effetto simile.
Se questo è vero, è una prova allettante che mentre l’agopuntura con placebo allevia i sintomi a breve termine innescando endorfine che alleviano il dolore, l’agopuntura reale potrebbe effettivamente aiutare a invertire la patologia di base di una malattia.

Cambiamenti nel Lungo Termine

Più recentemente, una ricerca della Harvard Medical School si è concentrato sulla sindrome del tunnel carpale, in cui un nervo schiacciato al polso provoca intorpidimento e dolore. A differenza di molti disturbi cronici del dolore, la sindrome del tunnel carpale è associata a cambiamenti fisiologici che possono essere misurati in modo obiettivo – ad esempio, gli impulsi nervosi al polso viaggiano più lentamente. Ha testato una terapia chiamata elettro-agopuntura, in cui una leggera corrente elettrica viene fatta passare attraverso gli aghi. Gli effetti fisiologici sottostanti erano molto diversi di agopuntura reale e placebo. I veri gruppi di agopuntura hanno mostrato miglioramenti misurabili nella velocità di trasmissione nervosa e nella corteccia somatosensoriale che non sono stati osservati nel gruppo placebo. E solo i veri gruppi di agopuntura avevano ancora dolore ridotto dopo tre mesi. Quanto più grandi sono i cambiamenti fisiologici misurati dal team immediatamente dopo il trattamento, tanto meglio i pazienti si sentono tre mesi dopo.

Dolore e Cambiamento

Nonostante le evidenze siano varie e miste, l’opinione più ampia si sta muovendo verso un’accettazione dell’agopuntura. Alcuni studi hanno dimostrato che l’agopuntura è efficace per una varietà di patologie. L’agopuntura, inoltre, ha benefici anche in congiunzione a farmaci, dei quali ne può aumentare l’effetto. Tuttavia i risultati dipendono sempre da come un soggetto risponde al trattamento, per cui è difficile determinarne a priori i risultati. Più grande è il cambiamento, più il dolore dei pazienti diminuisce.
Tuttavia è chiaro, dalle immagini dello studio che pungere attraverso l’applicazione di aghi sul cervello influenza l’attività cerebrale, presumibilmente poiché vengono stimolati i nervi circostanti al punto di agopuntura. Curiosamente, essere punti con gli aghi sembra ridurre l’attività nelle aree del cervello generalmente associate al dolore. Per questo invece di attivare il dolore sembra piuttosto disattivarlo.