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E’ ora che ci si prenda cura dei caregiver familiari

L’avanzamento delle cure intensive e l’aumento dell’età media di sopravvivenza hanno portato ad un drammatico miglioramento nei tassi di sopravvivenza di pazienti critici ed anziani che necessitano di cure intensive a casa.

Prendersi cura di un malato critico ed allettato è una responsabilità ed un peso enorme e l’assistenza domiciliare al malato è notevolmente incrementata nell’ultimo decennio.

Tuttavia, i caregiver familiari (coloro che si occupano del malato) rappresentano una categoria ancora del tutto ignorata, nonostante sia sottoposta ad importanti rischi in termini di salute.

Infatti, ci sono a tutt’oggi pochissime risorse indirizzate al supporto dei caregiver familiari di malati critici, e con la sempre crescente tendenza alla dimissione precoce, si rende oggi necessario intervenire per correggere il problema.

Un recentissimo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha valutato gli esiti in termini di salute mentale dei caregiver, dopo un anno di assistenza a casa di pazienti critici.

Dalla popolazione valutata, Canadese, si è rilevato che la maggioranza dei caregiver (70%) erano donne, e nel 60% dei casi si prendevano cura del marito.

Il dato realmente preoccupante è che ben il 67% dei caregiver ha riportato alti livelli di sintomi depressivi, i quali sono persistiti senza alcun miglioramento in ben il 15% del campione studiato.

Questo allarmante dato rappresenta un importante richiamo alla necessità di mettere in atto urgentemente manovre di reale e concreto supporto per quelle migliaia di persone sottoposte ad imponenti e durevoli livelli di stress associati alla gestione a casa del malato critico e che rappresentano una categoria ad alto rischio per la comparsa di disturbi di tipo depressivo.

E’ ora che ci si inizi a prendere cura della preziosa risorsa che sono i caregivers familiari.