Project Description

E fu così che si scoprì che i grassi saturi di formaggi e latticini non aumentano il rischio di infarto ed ictus.

Il consumo di formaggio, latte e yogurt – anche nella versione intera, non scremata – non aumenta il rischio di infarto o ictus.

Sfidando la convinzione diffusa che i prodotti lattiero-caseari possano danneggiare la salute, un team internazionale di esperti ha pubblicato un recente studio sull’European Journal of Epidemiology dove dimostrano come questa paura sia “un insieme di credenze sbagliate”.

I risultati provengono da una nuova indagine che ha coinvolto 29 precedenti studi effettuati sui prodotti lattiero-caseari, dalla quale si evince che il consumo di tali prodotti non contribuisce affatto ad aumentare il rischio di problemi cardiaci o malattie cardiovascolari.

Il Professor Ian Givens, Ricercatore presso la Reading University, ha dichiarato: “E’ opinione diffusa che i prodotti lattiero-caseari possano essere nocivi per la salute, ma si tratta di un comune errore, e la nostra ricerca lo dimostra ampiamente”.

Il governo britannico consiglia tuttavia di evitare il consumo di prodotti ad alto contenuto di grassi saturi, preferendo le versioni cosiddette “light”: “I prodotti lattiero-caseari costituiscono una parte importante per una dieta sana ed equilibrata. Contengono però alti livelli di grassi insaturi e di sale, elementi che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari “, ha recentemente affermato un portavoce della sanità pubblica in Inghilterra. “Raccomandiamo di scegliere varietà “light” di latte e prodotti lattiero-caseari, o perlomeno di assumerne in quantità inferiori, così da ridurre l’apporto di grassi saturi e di sale”.

Grassi Saturi : Lo studio internazionale

Il Prof. Givens, ed i colleghi della Reading University a Copenaghen e della Wageningen University nei Paesi Bassi, hanno analizzato 29 studi che hanno coinvolto  938.465 partecipanti lungo un periodo di 35 anni.

Durante gli studi non è stato riscontrato alcun legame tra il consumo di latte e latticini (sia grassi che low fat) e problemi cardiaci o malattie cardiovascolari.

Analizzando il materiale raccolto, i ricercatori hanno osservato anzi una leggera riduzione (2%) del rischio cardiovascolare grazie al consumo di latticini fermentati. Un dato statisticamente poco significante, ma comunque degno di osservazione.

I medici, gli esperti di sanità pubblica e le linee guida per la salute hanno per molti anni identificato i grassi saturi come potenzialmente dannosi per la salute del cuore e del sistema cardiovascolare, consigliando di ridurne al minimo l’assunzione.

Ciò ha portato i consumatori ad acquistare sempre più versioni “a basso contenuto di grassi” di prodotti lattiero-caseari . L’85% del latte venduto oggi nel Regno Unito è ormai parzialmente scremato o scremato.

Sulla scia di tale preoccupazione i giovani, soprattutto le ragazze, spesso assumono troppo poco latte. Ciò potrebbe danneggiare lo sviluppo delle ossa e portare a complicazioni future, tra cui osteoporosi o fragilità ossea dovute alla carenza di calcio.

“Per le donne in gravidanza, la carenza di calcio incrementa anche il rischio che il loro bimbo nasca con difficoltà nello sviluppo neurologico, influenzando così le  sue capacità cognitive e la sua crescita”, ha aggiunto il Professor Givens.

Quali sono dunque le cause dell’ictus e dell’infarto?

Le cause delle malattie cardiovascolari vanno rintracciate in fattori di rischio come l’invecchiamento, la familiarità e lo stress. Altri fattori su cui è possibile intervenire sin da subito troviamo:  una dieta sbilanciata, il fumo e l’assenza di attività fisica.

Alcune patologie come il diabete, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e l’obesità sono strettamente correlate allo sviluppo di infarto ed ictus. In particolare l’ipertensione può essere considerata uno tra i più importanti fattori di rischio, per questo è importante la prevenzione ed il controllo accurato sulla patologia.

Per una corretta prevenzione, è necessario essere a conoscenza dei principali fattori di rischio e saper riconoscere i sintomi fondamentali. Solo così è possibile preservare la propria salute e quella dei nostri famigliari.

Fonte: European Journal of Epidemiology