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Logopedia e Demenza

Le persone affette da demenza senile, tra cui le persone affette da Alzheimer o afasia progressiva primaria spesso presentano problemi di linguaggio, e fanno fatica a comunicare anche le cose più familiari come il nome di un nipote o come ordinare la cena al ristorante.

Gli ultimi studi sul linguaggio

Un recente studio della Northwestern Medicine ha riportato l’efficacia di un nuovo programma di logopedia mediante telemedicina dedicato alle persone affette da demenza senile, con un significativo migliorato della capacità di ricordare le parole “perse”.

Ma l’afasia spesso non viene trattata perché la maggior parte logopedisti si dedica soprattutto ai bambini o alle persone che hanno subito un ictus, mentre sono pochi quelli che si occupano della riabilitazione logopedica dei pazienti affetti da demenza.

Il web come strumento d’aiuto

Gli scienziati della Northwestern stanno colmando questa lacuna grazie allo sviluppo di un nuovo programma – communication bridge – in cui logopedisti specificatamente formati offrono terapia personalizzata via web alle persone affette da insufficienza linguistica (afasia) correlata alla demenza.

Lo studio pilota ha evidenziato che già dopo due mesi di trattamento i pazienti presentano un significativo miglioramento nel ricordare le parole precedentemente giudicate difficoltose, e che tale miglioramento si mantiene fino ai sei mesi successivi al trattamento logopedico.

“Questi miglioramenti sono particolarmente promettenti perché nelle malattie neurodegenerative ci aspetteremmo un continui declino, ma questi pazienti affetti da demenza hanno mantenuto il miglioramento ottenuti”, dice l’autore Emily Rogalski, professore associato presso la Neurologia Cognitiva e l’Alzheimer Disease Center della Northwestern University Feinberg School of Medicine.

“C’è un diffuso equivoco che i logopedisti non possano aiutare le persone affette da demenza, ma, in realtà, hanno molti strumenti che possono essere utili,” ha detto Rogalski.

Gli individui con afasia correlata alla demenza sono in grado di imparare, ha osservato.

“Questa non è una cura, ma potremmo essere in grado di quantomeno ritardare la progressione e massimizzare le capacità residue di quella persona in modo che possano compensare più a lungo possibile”, ha detto Rogalski.

Come funziona il programma?

Il programma inizia con una valutazione per determinare le sfide e i punti di forza di una persona. Poi prosegue con otto sessioni di terapia con un logopedista specializzato attraverso una piattaforma di video-chat protetta, video per rafforzare ciò che è stato insegnato durante le sessioni e dei “compiti” da svolgere a casa ed un quaderno di comunicazione per supportare la memoria della lingua.

Il parere dei partecipanti

Il feedback dei partecipanti, gli operatori sanitari e terapisti sul programma di logopedia è stato estremamente positivo.

“Molte persone mi hanno riferito di essere passate da uno stato in cui sentivano di non avere alcun controllo sulla loro malattia, ad una condizione in cui si sentivano finalmente davvero in grado di combattere ed avere ancora qualche potere ed un ruolo nella “, ha riportato il patologo del linguaggio Becky Khayum, consulente che ha partecipato alla realizzazione dello studio.

“Se si è appassionati di golf e si desidera parlare con gli amici di golf, è frustrante essere un esperto, ma non essere più in grado di recuperare le parole a causa della malattia”, riferisce Rogalski. “Le strategie di questo programma sono state progettate per aiutare le persone a recuperare di nuovo quelle parole e quindi di massimizzare la vita quotidiana di chi è affetto da demenza. L’obiettivo è quello di aiutare gli individui a impegnarsi in conversazioni e attività significative.”

La logopedia dedicata a coloro che presentano difficoltà di comunicazione associate alla demenza sembra quindi presentare promettente efficacia nel migliorare la qualità di vita.