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Sospetti un’Intolleranza Alimentare? Ecco Come Scoprirlo!

Di recente sempre più persone hanno sviluppato i sintomi della celiachia, come mai prima. Di conseguenza sono aumentate le diagnosi e i trattamenti per coloro che provano disagio e dolore senza sapere il perché. Così, si è passati dal non sapere neanche che si potesse sviluppare un’intolleranza al glutine, fino a scoprire come dare beneficio a molte persone. D’altra parte, quando vediamo che attorno a noi molti seguono una dieta speciale, è facile domandarsi se anche noi facciamo parte di qualche categoria di intolleranze. Può capitare di sentire una sensazione di gonfiore dopo un pasto troppi ricco, tuttavia quando si provano spesso sintomi come indigestione, nausea, aria o estrema stanchezza dopo i pasti, potrebbe trattarsi di una sensibilità alimentare. Di seguito, qualche consiglio per aiutarci a capire di cosa si tratti, nel caso in cui si sospetti un’intolleranza alimentare. In ogni caso, va tenuto conto che qualora i sintomi siano particolarmente importanti occorre consultare un Nutrizionista o un Allergologo.

Qual è la differenza tra Allergia, Sensibilità o Intolleranza?

Una sensibilità alimentare può farci sentire a disagio o causare indigestione, mentre un’allergia può essere un fattore di rischio. In entrambi casi, si può incorrere in nausea, dolore allo stomaco, gas eccessivo e stanchezza. Tuttavia, dermatite, gola infiammata, prurito o formicolio alle labbra sono generalmente sintomi di una reazione allergica.
Una sensibilità alimentare è solitamente cronica e riguarda il 20/30% della popolazione. Di norma il nostro organo può impiegare da 45 minuti fino a vari giorni prima di manifestare dei sintomi.
Un’intolleranza alimentare, invece, causa sintomi simili ma non implica una risposta immunitaria come negli altri casi. Questa si verifica quando si ingerisce un alimento che non si riesce a digerire e che quindi inizia a fermentare nello stomaco, portando a reazioni come diarrea e gas.

Tieni un Diario Alimentare

Per capire che cosa causi i sintomi, la soluzione migliore è quella di tenere un diario alimentare, dove scrivere ogni cosa si mangi e quando si verifichi la comparsa di sintomi. Dopo una settimana circa sarà cosi possibile analizzare le correlazioni, tenendo conto che ci possono volere 72 h prima che insorga la reazione. Occorre ricordarsi, anche, di controllare gli ingredienti di ogni cibo confezionato, di modo da scoprire l’eventuale particolare allergene.

Elimina gli Ingredienti Sospetti

Una volta individuati gli alimenti che sospettiamo causino il disagio, il passo successivo è smettere di mangiarli. Scegliere invece 4 o 5 cibi di base che sai per certo che non causino problemi e fanne la tua dieta per le successive 2 settimane.
Perché proprio 2 settimane? Perché è generalmente il tempo necessario affinché il tuo corpo si resetti. Parallelamente, quando si eliminano alcuni cibi, è essenziale bere molta acqua e restare idratati. Questo perché quando il tuo corpo si depura da una infiammazione, perde anche in acqua.
Qualora il registro alimentare non ti dovesse aiutare a restringere i cibi, prova semplicemente a eliminare i maggiori allergeni alimentari: latte, uova, pesce, crostacei, frutta a guscio, arachidi, grano e soia. É meglio restringere il più possibile la lista, però, perché rimuovere tutti e 8 questi alimenti, limita di molto quello che puoi mangiare. Se si vuole fare le cose per bene, occorre eliminare anche sigarette, alcohol e caffeina, altrimenti non si avrà una lettura chiara di quali cibi causino reazioni.

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Reintegra un Cibo alla Volta

Dopo le 2 settimane, prendi un alimento e ricomincia a mangiarlo. Aspetta 2 o 3 giorni e se i sintomi non ritornano, aggiungi di nuovo il prossimo alimento. Continua a farlo finche non ne trovi uno che causi i sintomi. Una volta trovato il cibo reattivo aspetta 3 giorni per far si che il tuo sistema immunitario intervenga, prima di reintegrare un altro alimento.
Quando sviluppiamo una sensibilità verso un cibo che consumiamo regolarmente questo non significa che dobbiamo dirgli addio per sempre. Il consiglio è quello di aspettare qualche mese prima di reintegrarlo e poi consumarlo con una minore frequenza, senza abusarne.

Attenzione Quando si Elimina un Intero Gruppo Alimentare

Cercare di migliorare i sintomi in breve tempo può creare disturbi a lungo termine se non si, presta attenzione. Togliere alcuni cibi può impattare il tuo microbioma, oppure può portare a carenze nutrizionali. Per esempio, non si dovrebbero eliminare i latticini senza sostituirli con altri cibi che abbiano lo stesso apporto di proteine, calcio e vitamina D.

Consulta un Dietologo se ancora sospetti un’Intolleranza Alimentare

In alcuni casi è possibile porre rimedio velocemente. In altri, la soluzione richiede un’analisi più approfondita. L’importante è non mollare e se la dieta di eliminazione a casa non funziona, consulta un dietologo. Uno specialista potrà condurre un’analisi attenta per capire le sensibilità o intolleranze alimentari.