Il nuovo National Institute for Health and Care Excellence (NICE) sostiene che gli adulti con disturbi alimentari potrebbero beneficiare di una terapia cognitivo-comportamentale specializzata che mira ad aiutare i pazienti a comprendere meglio le loro condizioni.

La Terapia Comportamentale Cognitiva per anoressia e bulimia si focalizza sul trattamento della relazione tra i pensieri della persona ed il comportamento nell’alimentazione. Questa terapia (CBT-ED) è specificamente mirata alle persone con disturbi alimentari e viene suddivisa in quattro fasi distinte per una durata totale di 40 settimane circa.

Le 4 fasi della Terapia Cognitivo Comportamentale per Anoressia e Bulimia:

1 – Nella prima fase vengono date al paziente informazioni sul disturbo, si mira alla riduzione delle abbuffate regolarizzando la frequenza e la composizione dei pasti e utilizzando attività alternative alle crisi bulimiche. (ad es. si mira a diminuire il numero di crisi bulimiche, di episodi di digiuno, di vomito, l’utilizzo di lassativi)
2 – Si lavora, anche con l’ausilio di esercizi di problem-solving, per migliorare qualità e quantità dell’alimentazione, rielaborare il significato di dieta, e individuare le situazioni a rischio.
3 – Si consolidano i risultati ottenuti e si imposta la prevenzione delle ricadute. (ad es. si usa un diario alimentare per registrare modalità e quantità dell’alimentazione, che viene poi discusso con il terapeuta con il quale si elaborano anche le emozioni e le convinzioni legate al cibo. Questo serve ad apprendere, riconoscere e quindi ad evitare i comportamenti e le situazioni potenzialmente rischiose).
4 – Si affrontano le problematiche connesse o che hanno contribuito all’insorgenza del disturbo alimentare tra cui le difficoltà familiari e relazionali ed eventuali fragilità quali una scarsa autostima.

La terapia è raccomandata in caso di bulimia e di anoressia nervosa e può essere offerta sia agli adulti sia ai bambini, nell’ambito di una terapia familiare.

Il professor Christopher Fairburn, direttore del Centro di ricerca sui disordini alimentari di Oxford dice: “Vogliamo che più persone affette da disturbi alimentari beneficino di questo tipo di terapia così che possano superare il disturbo eridurre al minimo il rischio di ricaduta”.

I disturbi alimentari sono caratterizzati da abitudini alimentari anormali che influenzano negativamente la salute di una persona. Si stima che oltre 3 milioni di persone in Italia abbiano un disturbo alimentare, una cifra che aumenta di anno in anno e che molto più spesso coinvolge le donne. cognitivo comportamentale per anoressia

Il professor Gillian Leng, vice direttore generale di NICE, ha dichiarato: “I disturbi alimentari colpiscono un gran numero di persone, sia donne che uomini. Con i trattamenti giusti quasi la metà delle persone può recuperare completamente dall’anoressia e molti altri possono migliorare in modo significativo.

La Terapia Comportamentale Cognitiva individuale per le persone con anoressia e bulimia, insieme ad altri programmi dedicati di auto-aiuto e di gruppo, sono in grado di contribuire concretamente a ridurre i tassi di ricaduta ed a favorire il recupero.”

Lo schema di base, di norma, delinea i migliori trattamenti che possono essere offerti alle persone con disturbi alimentari e suggerisce anche i metodi di monitoraggio per verificarne l’efficacia.

I programmi guidati di auto-aiuto, che consistono in incontri faccia a faccia iniziali e consultazioni telefoniche successive, sono suggeriti come un’opzione per coloro che soffrono di disturbi dell’alimentazione. Anche i bambini e i giovani affetti da bulimia possono partecipare a terapie familiari mirate.

Le persone affette da disturbi alimentari spesso presentano complicanze associate come l’osteoporosi (indebolimento delle ossa) e i disturbi d’ansia ed è quindi particolarmente importante concentrarsi sulla collaborazione interdisciplinare.

Fonte: NICE

Per ulteriori informazioni sulla terapia cognitivo comportamentale per anoressia e bulimia, puoi richiedere una consulenza a domicilio, o via skype, ai nostri psicologi.