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La terapia Occupazionale per l’ADHD

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è una condizione cronica che colpisce la capacità di una persona di prestare attenzione e gestire gli impulsi.
Si stima che circa il 5-7% dei bambini in età scolare soffra di ADHD e che in tutto il mondo siano circa 63 milioni i bambini ed adolescenti che convivono con questo disturbo. Sebbene i sintomi dell’ADHD si evolvano con il passare del tempo, in genere la condizione persiste fino all’età adulta, tant’è che si stima che circa 366 milioni di adulti in tutto il mondo sia affetto da ADHD.

La terapia occupazionale può essere di grande aiuto per chi soffre di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività) in svariati modi. Può aiutare a  meglio identificare gli ostacoli che produce nella vita dell’individuo, può aiutare a sviluppare strategie per affrontare le difficoltà individuate e permettere di mettere in pratica nuove tecniche o perfezionare quelle già conosciute per risolvere le difficoltà associate all’ADHD e e trovare soluzioni funzionali quando le cose non vanno secondo i piani.

Chi è affetto da ADHD può andare incontro a difficoltà con la gestione del tempo, l’organizzazione, la concentrazione e il multitasking. I sintomi e gli effetti  dell’ADHD sono però molto variabili da individuo a individuo, ed infatti la terapia occupazionale mira ad aiutare le persone utilizzando tecniche mirate alla propria specifica situazione.

Cos’è la terapia Occupazionale?

Fondamentalmente, la terapia occupazionale è una terapia che sostiene ed aiuta le persone di tutte le età a partecipare a tutte le attività che vogliono o hanno bisogno di svolgere nella vita quotidiana. La terapia occupazionale incoraggia le persone a superare le barriere individuali che gli impediscono di svolgere attività importanti, portando ad una maggiore indipendenza e ad una migliore qualità di vita.

La terapia occupazionale affronta anche l’importante aspetto del benessere psicologico ed emotivo delle persone, mirando a migliorarli grazie all’utilizzo terapeutico delle attività quotidiane. Per le persone affette da ADHD, che spesso soffrono di bassa autostima ed autoefficacia, questo è spesso proprio anche un punto focale della terapia.

Nel complesso, l’obiettivo principale della terapia occupazionale è quello di adattare l’ambiente alle esigenze dell’individuo. Ne consegue che, essendo le persone diverse tra loro, l’ambiente dovrà adattarsi così da servire tutti coloro che o condividono al meglio e consentirne la massima produttività.

terapia occupazionale e adhd

La Terapia Occupazionale funziona per l’ADHD?

Mentre l’utilizzo della terapia occupazionale è stato ampiamente studiato per il trattamento di diverse altre condizioni psicologiche, i dati sulla sua efficacia per  l’ADHD sono ancora limitati. Tuttavia, per quanto piccoli, alcuni studi hanno iniziato ad evidenziare dati promettenti.

L’ADHD colpisce tipicamente l’andamento scolastico o lavorativo dell’individuo, la gestione delle relazioni e dei conflitti interpersonali e la capacità di fornire supporto emotivo. I sintomi dell’ADHD includono disattenzione e iperattività o impulsività. Queste caratteristiche possono portare a difficoltà nella gestione del tempo, nella gestione emotiva, nella motivazione e nella funzione esecutiva, tutte funzioni necessarie per completare in modo efficace le attività.

In un piccolo studio di 12 settimane pubblicato nel 2018, 38 bambini di età compresa tra 9 e 15 anni sono stati assegnati in modo casuale a lavorare con un terapista occupazionale o a far parte di un gruppo di controllo. Il gruppo di terapia occupazionale ha mostrato un miglioramento significativo nella capacità di gestire il tempo in modo efficace e nella consapevolezza generale del tempo.

Un altro studio del 2020, che ha coinvolto un gruppo di 23 partecipanti di sesso femminile, ha messo a confronto un gruppo sottoposto a terapia occupazionale per 7 settimane ed in un gruppo di controllo. I ricercatori hanno evidenziato una riduzione dello stress e dei sintomi dell’ADHD nelle partecipanti al gruppo di terapia.

terapia occupazionale e adhd

Le tecniche utilizzate

Sono diverse le tecniche utilizzate nella terapia occupazionale, tra cui l’orientamento e l’educazione per i familiari o gli operatori sanitari di coloro che soffrono di ADHD, le raccomandazioni sugli strumenti adattativi e la valutazione della casa, del posto di lavoro, della scuola o di altri ambienti dell’individuo.

Quando sceglie l’approccio terapeutico, il terapista occupazionale prende in considerazione le specifiche sfide del paziente e i modi migliori per affrontarle.

Non esiste un unico framework da utilizzare per chi soffre di ADHD. Alcuni modelli accettati includono:

Modello canadese della performance occupazionale
Modello Persona-Ambiente-Occupazione
Modello di occupazione umana (MOHO)

Indipendentemente dalla tecnica utilizzata dal terapista occupazionale, l’approccio flessibile è il migliore per chi soffre di ADHD, e ci si concentra sempre e comunque sugli obiettivi e sugli interessi dell’individuo, ponendo al centro il benessere psicologico della persona.

Esistono tre livelli di interventi di terapia occupazionale che possono essere svolti uno per volta o simultaneamente, a seconda degli obiettivi dell’individuo.

Metodi preparatori

Questi includono tecniche e attività che preparano la persona a partecipare ad una specifica attività.

Attività mirate

Queste sono attività mirate a migliorare le proprie capacità verso uno specifico obiettivo. Sono innumerevoli le potenziali attività cui può mirare un individuo, tra cui ad esempio la comunicazione, lo sport, il volontariato, il giardinaggio o il lavoro.

Intervento basato sull’occupazione

Gli interventi basati sull’occupazione si svolgono supervisionando l’individuo mentre lavora per raggiungere un particolare obiettivo. Anche in questo caso, queste attività possono variare a seconda della persona, ma alcuni esempi includono completare i compiti, seguire delle istruzioni o anche solo il vestirsi.

Alcuni terapisti occupazionali ad esempio, lavorano con i bambini mentre sono a scuola o mentre fanno i compiti. Ciò consente loro di valutare le capacità del bambino mentre è in classe così da aiutarlo a partecipare alle attività scolastiche e modificare l’ambiente dove necessario, così che meglio si adatti alle sue necessità.

Le Altre terapie per l’ADHD

Altri approcci terapeutici per l’ADHD comprendono la terapia comportamentale e quella farmacologica.

Per i bambini di età inferiore a 6 anni, L’American Academy of Pediatrics (AAP) mira ad evitare la terapia farmacologica nei bambini piccolia, raccomandando come trattamento di prima linea, la formazione dei genitori nella gestione del comportamento. Per i bambini di età superiore ai 6 anni, il trattamento può comprendere sia farmaci che terapia comportamentale, con il coinvolgimento anche dei genitori, che ricevono una formazione sulla gestione del comportamento.

Anche le scuole devono svolgere un ruolo nel trattamento dell’ADHD del bambino. L’AAP raccomanda che le scuole aggiungano supporti ed interventi mirati per i bambini affetti da ADHD, da mettere anche in classe.

Terapia comportamentale

La terapia comportamentale mira a rafforzare i comportamenti positivi di un individuo e ad eliminarne i comportamenti distruttivi. Questa terapia è utile per i genitori di bambini piccoli, in quanto fornisce loro preziose abilità e strategie per aiutare i figli.

Terapia farmacologica

Come già accennato, la terapia farmacologica può essere utilizzata da sola o in combinazione con altre forme di trattamento. Tra i farmaci stimolanti, il ritalin (metilfenidrato)  è tra quelli più utilizzati per i suoi effetti positivi sui livelli di concentrazione. Altri farmaci utilizzati nel trattamento di ADHD includono ad esempio atomoxetina, anfetamine e pemolina. Questi farmaci vengono somministrati con l’intento di migliorare la concentrazione, e per aiutare il cervello a filtrare gli stimoli eccessivi dovuti all’iperattività e ad una migliore gestione degli impulsi.

Un recente studio eseguito su 579 bambini tra i 7 e i 9 anni e coordinato dal National Institute of Mental Health (NIMH) in USA, ha messo a confronto l’efficacia di varie forme di trattamento dell’ADHD ha evidenziato che il trattamento farmacologico, rispetto ai trattamenti psico-educativi e comportamentali, è significativamente più efficace nel risolvere i sintomi del disturbo, ma che la terapia combinata, soprattutto in presenza di sintomi quali aggressività, ansia e deficit nelle abilità sociali, è ancora superiore.

Un sostegno professionale è fondamentale

Per chi è affetto da ADHD, Medelit mette a disposizione un team multidisciplinare specializzato che fornisce direttamente a casa, come anche online, tutti gli interventi necessari, tra cui il coordinamento e lo studio di un piano d’intervento mirato fornito da pediatra, psichiatra, psicologico e terapista occupazionale che possono affiancare bambino e famigliari.

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