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L’EMDR funziona per l’Insonnia?

Nonostante l’insonnia sia uno dei problemi più diffusi al mondo, rimane a tutt’oggi un disturbo non pienamente compreso e spesso sottostimato. Anche se non esiste una vera e propria “cura” per l’insonnia, esistono varie opzioni terapeutiche. Si tratta quindi di trovare il trattamento giusto e più efficace per ogni persona. Una metodologia emergente proviene dalla psicologia e si chiama EMDR.

Recenti studi preliminari hanno evidenziato che l’EMDR funzionerebbe per la cura dell’insonnia e che i suoi effetti siano equiparabili a quelli di terapie tradizionali e persistano anche nel lungo termine. Tuttavia, il ruolo dell’EMDR nella pratica clinica del trattamento dell’insonnia è ancora da determinarsi.

Come Funziona il Sonno

Una notte di sonno tipica è caratterizzata da 5 fasi che si ripetono ciclicamente. Le fasi 1-4 comprendono il sonno non-REM (movimento oculare non rapido), mentre la fase 5 è quella REM (movimento oculare rapido).

Il sonno non REM segna il passaggio dalla veglia al sonno profondo. Durante questo periodo, consolidiamo i ricordi della giornata, assegnandone alcuni alla memoria a lungo termine. I sogni durante questa fase sono piuttosto semplici e basati sulle esperienze della giornata. Durante il sonno REM, invece, gli occhi compiono un movimento rapido da lato a lato, dando così il nome a questa fase. Durante questa fase, sperimentiamo sogni vividi, mentre perdiamo tutto il tono muscolare e la temperatura corporea scende. Dal punto di vista psicologico, la fase REM è importantissima nel processare e consolidazione le memorie emotive.

emdr insonnia rem e sogni

Cos’è l’Insonnia?

L’insonnia è definita come un deficit nella qualità e nella quantità di sonno. I pazienti con insonnia possono avere problemi nell’addormentarsi oppure nel mantenere il sonno durante la notte. Spesso quindi finiscono per dormire poche ora a notte, addormentandosi tardi, oppure svegliandosi molto presto la mattina. Di conseguenza, il sonno non garantisce la consueta funzione ristorativa e diventa difficile condurre le attività giornaliere.

Nel giro di poco tempo si sviluppa un senso di fatica cronico, sbalzi di umore e deficit dell’attenzione. Dal punto di vista medico l’insonnia viene diagnosticata in base a 4 tipologie:
– Insonnia acuta o a breve termine: quando i sintomi durano meno di 3 mesi;
– Insonnia persistente: quando i sintomi durano 3 o più mesi;
– Insonnia ricorrente: quando si verificano due o più episodi di insonnia in un anno, che durano da 1 a 3 mesi ciascuna.

Si stima che circa un terzo degli adulti soffra di insonnia cronica, mentre fino alla metà di tutta la popolazione è stata soggetta a periodi di insonnia acuta.

Cause dell’Insonnia

L’insonnia può essere un fenomeno a sè, tuttavia spesso compare in concomitanza con altri disturbi mentali, come ansia, depressione e disturbo post traumatico da stress (PTSD). Allo stesso modo, può capitare che l’insonnia insorga come accompagnamento a condizioni mediche, come ad esempio un dolore cronico, disturbi neurodegenerativi oppure disturbi respiratori durante il sonno, come ad esempio le apnee.
La mancanza cronica di un adeguato apporto di sonno è stata associata a diverse condizioni mediche, tra cui ipertensione, diabete, malattie cardiache, artrite e dolore cronico.

emdr e cbt per l'insonnia

Trattare l’insonnia con la Psicoterapia

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata la terapia di prima scelta per l’insonnia. Più efficace e durativa rispetto alla terapia farmacologica, la CBT spesso è l’approccio preferito anche dai pazienti. La terapia cognitivo-comportamentale mira a identificare credenze e atteggiamenti disfunzionali nei confronti del sonno e a sostituirli. Le tecniche possono includere sfidare convinzioni inutili, il tenere un diario e l’introduzione di comportamenti “sperimentali” per mettere alla prova le proprie convinzioni rispetto al ​​sonno.
È stato dimostrato che la CBT migliora le fasi del sonno, sia REM che non-REM, favorendo la la corretta alternanza delle fasi del sonno. Gli studi hanno dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale esercita effetti di lunga durata sull’insonnia, persistenti fino a 3 anni ed anche nell’insonnia insorta nel contesto di altre condizioni quali ictus, dolore cronico, artrite, emicrania, depressione o sindrome post-traumatica (PTSD).

Come interviene la Terapia Cognitivo-Comportamentale?

Gli interventi di terapia cognitivo- comportamentale (CBT) includono norme di:
– Igiene del sonno: raccomandazioni comportamentali come creare un programma di sonno regolare, evitare stimolanti come caffè e nicotina, dormire in una camera da letto buia e tranquilla, dormire da soli, evitare l’esposizione alla luce blu prima di andare a dormire, ossia  evitare computer, cellulare e televisore, lasciare il letto ogni volta che non ci si riesce ad addormentare, evitare i sonnellini.
– Restrizioni del sonno: per quanto possa sembrare un controsenso, limitare la quantità di tempo trascorso a letto porta a un lieve grado di carenza di sonno, aumentando di conseguenza il bisogno di sonno del nostro organismo. Il risultato è che la quantità di sonno relativamente ridotta finisce per essere di qualità migliore e si rivela più riposante. La restrizione del sonno è considerata una tra le componenti più efficaci della CBT-I.
– Tecniche di rilassamento: metodi per alleviare la tensione muscolare e l’attivazione cognitiva. Gli approcci classici includono il rilassamento muscolare progressivo, l’immaginazione guidata o le tecniche di respirazione. Si possono integrare con mindfulness e meditazione.

Che cos’è l’EMDR

La terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (EMDR) è un approccio psicoterapeutico integrativo emergente, che inizialmente era stato disegnato per aiutare le persone con disturbo da stress post-traumatico (PTSD) ad alleviare il disagio associato a ricordi, panico, ansia e altri problemi emotivi associati a traumi passati.
Lo scopo dell’ EMDR è quello di far accedere e rielaborare il paziente all’evento traumatico, così da ottenere ottenendo un comportamento adattativo al ricordo angosciante. Il presupposto di questa terapia è che alla base di gran parte delle psicopatologie ci sia un improprio processamente ed elaborazione di eventi traumatici.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’EMDR come una forma appropriata di psicoterapia per il disturbo da stress post-traumatico in bambini, adolescenti e adulti nel 2013.

Durante la sessione, lo psicologo guida il paziente nei modelli di movimento degli occhi o in altre forme di stimolazione alternative (tra cui tecniche di “tapping” della mano o l’ascolto di specifici suoni), mentre il paziente ricorda un evento traumatico, così da aiutarlo a riprocessare codifiche ed elaborazioni improprie di eventi traumatici. Lo stimolo esterno serve a mantenere il paziente concentrato contemporaneamente  sia sulla memoria trumatica, sia su un elemento del mondo esterno.

Si può trattare l’insonnia con l’EMDR?

Sono due i presupposti principali per i quali l’EMDR può aiutare a risolvere un problema di insonnia: può indirizzare direttamente l’afflizione che provoca l’insonnia e può indurre uno stato REM-simile durante le sessioni.

Come detto, l’insonnia è spesso una manifestazione di un’altra patologia sottostante. PTSD, ansia e depressione possono tutti associarsi all’insorgere di un problema d’insonnia che può, a sua volta, essere alleviata trattando la condizione sottostante. In queste situazioni, trattare la causa è la linea d’azione ottimale.

In uno studio pubblicato nel 2014 sugli gli effetti dell’EMDR sull’umore, sull’ansia, sul sonno soggettivo e oggettivo in un campione di 13 pazienti con disturbo da stress post-traumatico, i dati polisonnografici mostrarono che, dopo 3-10 sedute, i pazienti sottoposti a trattamento presentavano un sonno più consolidato e con ridotti tempi di risveglio rispetto ai controlli.

rimedi per l'insonnia

EMDR e sonno REM insonnia

C’è una certa somiglianza tra l’aspetto di una sessione EMDR e il sonno REM. Entrambi implicano il ricordo di situazioni ricche di emozioni mentre si tende a qualche stimolo esterno, spesso rappresentato dal movimento oculare. Questo fa presupporre che l’EMDR possa portare i benefici del sonno REM, o aiutare con chi ha una privazione cronica del sonno REM. Una serie di risultati di neuroimaging supporta questa ipotesi. Infatti, le sessioni EMDR sembrano cambiare e consolidare il modo in cui la memoria viene elaborata, ricordando i meccanismo d’azione del sonno REM nella rielaborazione emotiva.

I tracciati elettroencefalografici raccolti durante le sessioni EMDR sono molto simili a quelli del sonno a onde lente, presumendo un simile meccanismo di stimolo sull’integrazione della memoria e l’induzione di un senso di rilassamento e sicurezza.

Sono state notate altre somiglianze neurobiologiche tra EMDR e sonno REM, tra cui l’aumento dell’attività nell’amigdala, nella corteccia prefrontale mediale e nell’ippocampo. Queste regioni del cervello sono tutte coinvolte nell’elaborazione e regolazione emotiva, così come anche nella memoria e nei processi di apprendimento.

Il ruolo dell’EMDR nel trattamento dell’Insonnia

La durata degli effetti dell’EMDR sull’insonnia è ancora oggetto di dibattito, in quanto al momento la letteratura scientifica è ancora basata su studi clinici di piccola dimensione. Tuttavia, sono ormai diversi gli articoli che riportano effetti che perdurano nel tempo per chi ha ricevuto un adeguato corso di terapia EMDR per trattare l’insonnia, ed in alcuni gli effetti sono stati rilevabili fino ai 35 mesi di follow-up.

Nonostante questa promettenti osservazioni preliminari, sono necessari studi controllati randomizzati e su larga scala per valutare con precisione l’efficacia dell’EMDR come strumento terapeutico nell’insonnia. Se i dati preliminari fossero validati da queste ulteriori ricerche, questo renderebbe l’efficacia dell’EMDR paragonabile ad altri interventi cognitivo-comportamentali.

In una pubblicazione dell’American Academy of Sleep Medicine la terapia EMDR è stata inclusa tra gli strumenti terapeutici utili nel trattamento degli incubi associati ai traumi ed alla PTSD.

Conclusioni emdr insonnia

Per riassumere, l’insonnia ha un impatto significativo sulla qualità della vita e il suo deficit dovrebbe essere adeguatamente affrontato. Oltre allo stordimento e alla stanchezza quotidiana, privare il cervello e l’intero corpo di una notte di sonno ristoratore può avere effetti significativamente dannosi.
Quando l’insonnia ha una causa chiara, come un evento traumatico, ansia o una diversa condizione psicologica sottostante, il trattamento del disturbo sottostante è la linea d’azione più indicata per ottenere effetti duraturi.
Sebbene siano necessari studi su larga scala per confermarne i benefici, confrontarli accuratamente con altre opzioni di trattamento e determinarne il ruolo nella pratica medica, l’EMDR può qui entrare in gioco, grazie ai suoi risultati comprovati sulla gestione del trauma. Non solo: i suoi benefici possono andare oltre questa indicazione classica e aiutare altre forme di disturbi del sonno.

Medelit è stata pioniera nel portare queste terapie direttamente a casa del paziente. La nostra equipe di Psicologi specializzati, tra cui i primissimi in Italia ad introdurre l’EMDR nella pratica clinica, è stata anche la prima a fornire questo supporto direttamente a casa di chi necessita di supporto, sia vis-a-vis con la visita dello psicologo a domicilio, sia in video-consulenza, rendendo di fatto disponibile un aiuto a chiunque ne abbia necessità e ovunque sia.

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